Dopo 5 giorni dall'applicazione del primo gesso, il nostro azzoppato decide, nell'unica mezz'ora della giornata in cui in casa non c'e' nessuno, di fare il ganzo e di provare un nuovo esercizio: spostamento con le stampelle tenendo un bloc notes in mano. Un'idea semplice semplice che pero' finisce male male, con il nostro che rovina sulla porta e sulla mia preziosa vetrina. Non si rompe nessun cristallo (fiuuu) ma l'atterraggio a peso morto sulla spalla non e' dei piu' felici.
Sapendo che il minimo da aspettarsi e' una bella lavata di capo dall'infermiera capo, il nostro minimizza il tutto e per un po' soffre in silenzio (o quasi, che il concetto di soffrire in silenzio e' un po' estraneo ai maschi).
Ieri giro all'ospedale per la rimozione del primo gesso provvisorio e applicazione di un manufatto piu' trendy:
Quattro belle orette di sbattimento tra una reception e una sotto reception, una sala di attesa, una sala di sottoattesa e un camerino di ultima attesa.
Digressione: se doveste trovarvi a transitare per un ospedale inglese, e' molto utile la guida all'uniforme che trovate affissa in tutti i corridoi. Un tripudio di colori e disegnini che danno l'idea del numero pazzesco di persone che incontrerete durante la vostra visita (o le vostre multiple visite).
Questa e' la parte delle divise delle infermiere
Ho come l'impressione che ci sia piu' staff che pazienti, e tutti camminano da una parte all'altra come formiche impazzite. Ma dove vanno???!!! - fine digressione
Insomma siamo li, avendo pagato per i nostri peccati con una bella ora di attesa nonostante l'appuntamento prefissato; il medico siriano visita, spedisce il paziente a rifare il gesso, poi in radiologia e poi visita bis dello stesso medico. In tutto questo tempo la spalla dolorante viene menzionata en passant, che sono tutti troppo impegnati a discutere del colore del gesso e di ricordi di gioventu'. Rientro a casa e maratona serale per cena/lezione di piano/scout . La notte non passa tranquilla, nonostante gli antidolorifici il male e' forte, cosi' - ta-da' - stamattina si riparte a visitare il pronto soccorso per verificare che non ci sia una frattura anche nella spalla.
Nonostante le brillanti precedenti prestazioni, oggi riusciamo a conquistare il primato dei tempi di attesa, ad un certo punto veniamo persino "dimenticati" in radiologia. 'Na goduria che si conclude alle 15.30 di questo pomeriggio, con il responso di non frattura della spalla e la somministrazione di un potente antidolorifico. Giusto in tempo per correre da Tesco a comprare qualche razione di emergenza, rovesciarsi sulla gonna nera una confezione intera di profiteroles alla panna, ripartire per casa, trasferire il malato sul divano, nutrire velocemente gli affamati al rientro da scuola, ripartire con il ntp per la sua lezione serale di rock climbing.
E qui finalmente, circondata da gente appesa a testa in giu' che arrampica su pareti verticali, riesco a bermi una tazza di te caldo, ripensare alla definizione di attivita' pericolose e meditare sulla bellezza della giornata.
Ri-rientro a casa dove trovo, ancora caldi, pollo arrosto / crocchette / dolcetti alla cannella che Santa Mavis da Little Sutton ha pensato bene di mandarci. Long live grandma!
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