Mi piacciono tanto i sabato mattina inglesi: niente sveglia, niente packed lunches da preparare, pigra colazione, l'idea di avere due giorni interi di pausa dalla routine scolastica. Certo ogni tanto c'è l'eccezione. Ieri ad esempio, preannunciata da un paio di settimane, c'era la partita di netball di Emily. Netball è uno sport molto popolare da queste parti, una specie di basket giocato praticamente in tutte le scuole; prima di arrivare qui ne ignoravo completamente l'esistenza e ancora a distanza di un anno e mezzo non avevo visto una partita, fino a ieri mattina appunto.
Partenza alle 8.15, che l'insegnante ha detto alle ragazze di arrivare a scuola entro le 8.45 e bisogna anche passare a prendere granma, ancora una volta coinvolta nelle nostre avventure ludico-scolastiche. C'è un bellissimo cielo azzurro, sole splendente e... un bello strato di ghiaccio sulla macchina. La partita, dice p.E, si farà all'esterno, ma vabbè è presto, l'aria sicuramente si scalderà in fretta con questo bel sole...
Quando arriviamo alla scuola di Emily ci sono poche ragazze e pochi genitori, fa freddo, io e Mavis iniziamo a chiederci a che ora inizierà 'sta benedetta partita, che poi ci sarebbe in programma una puntatina a Marks&Spencer. Ragioniamo che, con la convocazione alle 8.45, potrebbero iniziare alle 9, con un po' di fortuna per le 10 saremo a M&S a berci una cioccolata calda.
Pia illusione. Parlando con una mamma, decisamente più esperta e informata, scopriamo che l'evento a cui stiamo per assistere non è una partita bensì un torneo tra tutte le squadre delle scuole del Wirrall. Ci viene da lì a poco passato un foglio con il programma delle partite: ci sono 31 squadre, il torneo è a punti e ogni squadra giocherà 8 partite diverse, poi ci saranno semifinali e finali
Siamo donne toste e pronte a (quasi) tutto, ma abbiamo comunque un attimo di smarrimento mentre proviamo a calcolare i tempi necessari per arrivare al fondo di questa maratona sportiva.
Alle 9.30 iniziano la partite, distribuite su 6 diversi campi. Inizia anche a coprirsi il cielo e a tirare un vento gelido. Io e Mavis siamo strategicamente posizionate vicino al tavolino dei rinfreschi: caffè/tè/cioccolate quasi imbevibili ma dopo due ore a 7 C° qualunque cosa calda è apprezzatissima. Verso le 11 il cielo si fa orrendamente scuro e inizia a piovere, ghiaccio.
Naturalmente niente si ferma, sono inglesi no?, inzuppate d'acqua le giocatrici continuano a giocare e gli spettatori continuano ad aspettare, solo il tavolino dei caffè viene spostato all'interno della palestra, vabbè il caffè annaquato ma quando è troppo è troppo
Le ragazze iniziano però a dare qualche segno di cedimento, gambe / labbra bluastre, e negli intervalli tra una partita e l'altra si rifugiano nell'aula di danza. Verso mezzogiorno io e Mavis, vicine all'ipotermia, diamo forfeit e ci trasferiamo nel corridoio interno davanti alle toilette, c'è una discreta puzza ma almeno siamo al riparo dal vento artico e presto realizziamo che c'è un'oggetto meraviglioso a nostra disposizione
rinfrancate da un paio di sedute sotto il getto d'aria calda, strategicamente posizionato all'interno braga e sotto il maglione, siamo pronte a tornare all'esterno per l'ultima partita di Emily. C'è sempre il rischio che la sua squadra passi alle semifinali, ma siamo speranzose.
Alle 13.30 è ufficiale: la squadra di Emily è arrivata sesta in graduatoria per cui non passa alla fase successiva. Io e Mavis tratteniamo a stento un urlo di vittoria e ci precipitiamo in macchina per il rientro a casa. Qualche difficoltà ad inserire la chiave, visto il tremolio delle mani, ma poi si parte.
p.s ieri notte ho sognato di essere in gita in Norvegia e di chiedere a Tim perchè non potevamo trasferirci lì visto che la temperatura era piacevole e sensibilmente superiore a quella dell'Inghilterra. Che ci sia qualche nesso con gli eventi della giornata?
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