Ricorderete forse che, a seguito dell'invito a cena (tea, I beg your pardon) di Erin, la compagna di Emily, ero un po' abbattuta perchè le mie superlative qualità di cuoca italiana non erano state riconosciute pubblicamente. Be' mi sbagliavo, pare che Erin il giorno dopo abbia ripetutamente (e ad alta voce!!!) elogiato la mia pasta e il formaggio con le pere. O forse è Emily che, per misericordia figliale così vuol farmi credere. Ad ogni modo, tanto è bastato per darmi l'energia necessaria ad un secondo invito. Questa volta abbiamo avuto Charlotte, il menù della serata prevedeva pizza. Grandi manovre come in precedenza. Preparo l'impasto già al mattino, me lo curo facendogli sentire musica classica e mettendolo nell'angolino più caldo della casa, quando è ora riscaldo ben bene il forno, faccio attenzione che la passata non sia troppo liquida e mescolo con olio di oliva super-iper-extra-extravergine, stendo bene l'impasto, aggiungo i toppings (la roba che ci va sopra) secondo i gusti delle fanciulle e inforno. Una delle pizze viene preparata con amore specificamente per Tim (che tanto la dieta inizia domani), più sottile delle altre e con tripudio di salame piccante e gorgonzola.
Tutto procede alla grande, fino a che apro un attimo il forno per controllare se il fondo è abbastanza cotto e se è ora di aggiungere la mega mozzarella mozzarellosa, che così si scioglie ma non si brucia.
Alzo un angolo di una delle pizze delle ragazze e noto con fastidio che la carta forno su cui è appoggiata tende a restare attaccata. Alzo un angolo della pizza di Tim e tutta la carta forno la segue felicemente. A quel punto ho uno di quei momenti mistici in cui capisci con orrore che hai fatto proprio una c...ta: sopra la carta forno non ho messo neanche un briciolo di farina come faccio di solito nè tantomeno olio. Morale della favola: probabilmente per intervento divino, due pizze si sono salvate (salvo l'occasionale pezzettino di carta da sputare educatamente nel piatto), la pizza di Tim si è invece trasformata in una poltiglia ottenuta per raschiamento dal fondo compatto prodottosi per fusione ad alta temperatura pastapizza+cartaforno. Un successone insomma...
Nel tentativo di far sparire velocemente le prove ho dimenticato di immortalare la grattopizza; peccato perchè adesso magari non ci credete che io, proprio io, la maga dei fornelli, la regina della pizza fatta in casa abbia potuto produrre un simile orrore ;-)
Charlotte evidentemente è stata istruita dalla mamma a non battere ciglio di fronte ad eventuali disastri e/o situazioni anomale in case altrui, mangia quietamente, chiede un po' di acqua, poi sparisce con Emily nella micro camera. A serata terminata Emily mi assicura che la pizza è venuta bene e a Charlotte è piaciuta tanto: un'altra pia bugia?
Quel che è certo è che il ntp, che ha quasi certamente papille gustative geneticamente modificate al carbonio radiottivo considerate le sue preferenze in fatto di cibo, ha dato la sua approvazione e oggi si è sbafato tutto quello che restava da ieri. E son soddisfazioni...
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