mercoledì 7 maggio 2014

post-italian depression

Una torna nel Regno Lontano dopo due fantastiche settimane di caldo, sole, meravigliooooooosooooo cibo, sorrisi e risate, rigeneranti riunioni con famiglia e amici
 e pensa di essere cosi fortificata nello spirito e nel corpo da poter affrontare qualsiasi attacco di minestrone pronto in busta monodose.
Poi vieni messa alla prova.
...e vabbè la pioggia battente con abbondante spargimento di innocenti fioriture 


...e vabbè il riscaldamento da accendere in casa
...e vabbè anche la torta di compleanno della cognata, splendido esempio di pasticceria british da utilizzare come indistruttibile/indecomponibile materiale da costruzione, 

ma poi ci si mette la Barbara, in gita aziendale che, non solo si lamenta a manetta del freeeedddo checivoglionolemutandedilana, ma produce pure dal valigione il kit per il nostalgico migrante:
bandiera e costituzione italiana, pacco di pasta, sugo, le mele del trentino, il melone.... mancano solo la provola e il salame nostrano

Per infierire ulteriormente la mia cara cara cara cara amica Barbara, ritenendo che potessi a questo punto affrontare il trauma, ieri sera mi lega alla sedia e mi presenta la documentazione foto/audio/video di una certa festa estiva tenutasi circa un anno fa, in mia assenza, in quel di via stradon.




E poi una non dovrebbe deprimersi...

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